lunedì 22 dicembre 2008

Pagelle Igea - SmartHouse

Igea Sant’Antimo
Colli 7: Sgomita sotto i tabelloni e conclude delle belle azioni in avvicinamento. La sensazione è che dopo un periodo non proprio esaltante, negli ultimi due match abbia ritrovato la forma e la continuità, che lo fanno un giocatore di quantità.
Di Capua 7: Da il cambio a Vico, che ha preso una botta sul tabellone pubblicitario, e non lo fa rimpiangere marcando subito il tabellino da 3 punti. Ormai sta consolidando sempre di più il suo ruolo di back-up alle guardie titolari, con prove sempre attente e redditizie.
Corral 6.5: Arpiona tutti i rimbalzi che può e col suo fisico riesce alla lunga ad avere la meglio su Colombo. Sta crescendo, aspettando che riesca a trovare un ritmo maggiore anche al tiro.
Petrazzuoli 6.5: Entra assieme a Di Capua e contribuisce con due triple in due momenti importanti della gara a tenere lontani i gigliati.
Cardillo 7.5: Doppia-doppia con 12 punti e 11 rimbalzi, più il consueto numero di palle recuperate e tutto quello che gli scout non riportano, il tutto nel momento più delicato del match quando si lotta per i due punti. Leone.
Gatti 7: Solita prestazione di sostanza alla quale ci ha ormai abituato (e ci deve spiegare perché in casa segna sempre 12 punti, mentre in trasferta ne fa 24), è il più “vecchio” in campo e svolge bene le veci di vice-capitano. Chiude con una schiacciata da “tariffa alta”. Facebook-addicted.
Vico 6: Va a sbattere dopo pochi minuti su un cartellone pubblicitario, e forse questo lo condiziona. La sosta arriva al momento giusto per permettergli di rifiatare dopo la prima parte di campionato giocata sempre a 100 Km/h.
Fevola 6.5: In crescita costante, piano piano si sta ritagliando un ruolo e con estrema chirurgia lo porta avanti. Sembra finalmente aver pagato lo scotto dell’ambientamento in questo campionato, ora usi questa sosta per lavorare per essere anche un fattore in uscita dalla panchina.
Leccia s.v.: Comparsata.
Mei 7.5: Solita prova da ex con 21 punti in 28 minuti tutti diluiti nell’arco del match, a sentenziare la sua estrema pericolosità, sottolineata anche dal fatto che ci prova in tutti i modi, sia da 3, la sua specialità, che in penetrazione. Furetto.

SmartHouse Mabo Firenze
Verri 5: Ad un certo punto, sovrastato da Cardillo è stato mandato in panca dal coach.
Cohen 5: Anche per lui una partita da “Chi l’ha visto?”.
Bertolini 6.5: Assieme a Romboli tiene su il rendimento del back court gigliato, riuscendo a mettere in difficoltà gli esterni santantimesi che, però, alla lunga lo limitano.
Mercante 5.5: Partita abbastanza anonima, come per Verri e Cohen.
Romboli 6.5: Si cala nella bagarre, non solo dal punto di vista offensivo, ma anche a livello fisico, con qualche contatto non proprio ortodosso. Cerca di guidare i suoi con l’esperienza, ma alla viene lasciato solo.
Cortesi s.v.: Pochi minuti in campo.
Colombo 6.5: E grezzo nei movimenti, ma in contumacia Dalfini, ha il fisico per dar fastidio ai lunghi santantimesi e lo dimostra, costringendo Colli e Corral a spendere un mucchio di falli prima di capire comke arginarlo. Energico.
Bonsignori 5: Come Cohen. Dovrebbe dare esperienza ma forse i ritmi della A dilettanti sono un pò troppo serrati per lui.
Novi 5: Gioca poco e senza lasciar traccia.
Andreaus 7.5: Assieme a Romboli e Bertolini è l’anima della SmartHouse che prova invano a tenere in gara fino al quarto periodo. Risulta un rebus difensivo davvero complicato per coach Ponticiello, visto che punisce ogni scelta e qualsiasi tipo di marcatura. Golden Boy.

Nicola Puca

Il post partita di coach Ponticiello.

L’Igea Sant’Antimo chiude nel migliore dei modi il suo 2008, vince in modo ampio il confronto con la SmartHouse Firenze, un match che ha visto i biancorossi sempre in vantaggio, ma più combattuto di quanto dica il risultato finale, ed approda in piena zona playoff, a soli 2 punti dalla terza piazza:
“Abbiamo vinto una partita importante – dichiara Francesco Ponticiello, tecnico dell’Igea – opposti ad un avversario che ha confermato di poterci proporre delle difficoltà superiori a quelle che si potevano supporre da una lettura superficiale delle sue attitudini. Alla fine il + 16 finale, punisce eccessivamente Firenze, ma rende merito alla razionalità, al modo paziente con cui abbiamo gestito il ritorno dei toscani. Le statistiche dimostrano molto bene quali siano state le chiavi del successo: una difesa che, malgrado il calo del 3° quarto, ha concesso solo 66 punti all’avversario, che ci ha permesso di catturare più del doppio dei rimbalzi di Firenze; per ciò che concerne l’attacco, la consueta distribuzione delle responsabilità, a segno ben 9 giocatori su 10, una coralità che ci ha consentito di tirare con il 67% da 2 punti, il 43% da 3, per un significativo 57% totale dal campo”.
Il tecnico napoletano lancia uno sguardo anche oltre il match con Firenze, confronta l’andamento della squadra in questo primo scorcio di torneo con quello della stagione precedente, disegna immediatamente motivazioni per il prosieguo di stagione dei suoi uomini, e trova anche modo di fare una commossa dedica:
“Abbiamo già raccolto, e con una partita d’anticipo, gli stessi punti che avevamo alla fine del girone d’andata della scorsa stagione, ma rispetto ad allora abbiamo giocato un match casalingo in meno, e quindi un punto in più nella cosiddetta classifica inglese. Un bilancio prezioso, che testimonia la forza del progetto tecnico, conferma come questa squadra, malgrado le dolorose rinunce delle ultime due estati, sappia rigenerarsi in modo sorprendente e smentire le solite, noiosissime, cassandre. Adesso ci godiamo un meritato break natalizio, peraltro con la mentalità di chi intende questo “staccare la spina” come un qualcosa di funzionale ad un ennesimo, importante colpo di reni, che ci apra le porte ad un 2009 ancor più positivo. Ma in questo momento felice, insieme al più sincero augurio di un sereno natale per tutti i nostri tifosi, il mio pensiero non può che andare a Mimmo Cesaro, dirigente storico del basket a Sant’Antimo, scomparso la scorsa estate. Ci manca”. E proprio a Mimmo Cesaro sarà dedicata la manifestazione “Mimmo’s Day 2008”, che si svolgerà il 27, 28 e 30 dicembre al Centro Sportivo Sant’Antimo. In programma un torneo under 17 con la partecipazione di Vivilbasket Napoli, Juve Caserta, Monte Di Procida e Sant’Antimo, più l’amichevole del 30 dicembre tra Artus Maddaloni(B dilettanti) ed Igea Sant’Antimo.

Ufficio Stampa Igea Sant’Antimo

Igea Sant’Antimo 82-66 SmartHouse Mabo Firenze

Igea Sant’Antimo: Colli 8, Di Capua 8, Corral 6, Petrazzuoli 6, Cardillo 12, Gatti 12, Vico 5, Fevola 4, Leccia, Mei 21. Coach: Ponticiello.
SmartHouse Mabo Firenze: Verri, Cohen, Bertolini 12, Mercante 2, Romboli 15, Cortesi, Colombo 9, Bonsignori 4, Novi, Andreaus 24. Coach: Lambruschi.
Parziali:
(20-10; 23-23; 14-19; 25-14)
Tiri Liberi
Sant’Antimo 11/18
Firenze 17/23

Al Pala Puca l’Igea Sant’Antimo di coach Ciccio Ponticiello era attesa da una prova di maturità importante, con cui dimostrare di possedere quella continuità e quella mentalità che servono per ambire ad un piazzamento in zona play-off, e la squadra santantimese, vincendo la quarta partita nelle ultime cinque gare, ha dimostrato di essere in un ottimo momento di forma psico-fisica, nonostante la perdurante assenza di Domus Dalfini. Nonostante il punteggio sembri far pensare ad una partita facile e tutta in discesa per i campani, la SmartHouse Mabo, invece, ha dato molto filo da torcere ai padroni di casa, rimanendo a contatto con i locali fino all’inizio del quarto e decisivo periodo, quando l’ampiezza delle rotazioni e, conseguentemente, la maggiore freschezza del roster a disposizione di coach Ponticiello ha fatto la differenza. Il primo quarto ha visto un inizio incerto e titubante da parte di entrambi i team, che per parecchi minuti hanno trovato con difficoltà la via del canestro (6-6 al 6’), prima che coach Ponticiello trovi le carte giuste, facendo uscire dal mazzo i giovani Di Capua e Petrazzuoli che, con le loro triple, firmano il primo vantaggio significativo dei biancorossi (18-8), chiuso da un bel canestro di Colli in penetrazione. Nel secondo periodo Firenze parte subito forte grazie ad un ottimo Andreaus (24 punti, 3 rimbalzi e 7 falli subiti), che con una tripla riporta lo svantaggio dei suoi sotto la doppia cifra. Firenze si tiene in gara restando sotto di 5 punti anche grazie alla prestanza fisica di Colombo che mette in difficoltà i pariruolo santantimesi (23-18), e pian piano ritorna in partita grazie a 7 punti consecutivi di Romboli (26-25). Ci pensano le triple di Mei e Di Capua, insieme ai primi canestri di Cardillo a spegnere il tentativo di break dei fiorentini, che in pochi minuti si trovano di nuovo sotto di 10 a fine tempo (43-33). Anche nel terzo periodo la formazione ospite parte forte con il neo arrivo Bertolini e Andreaus, riportandosi sotto di 4 (45-41). Anzi, trascinata da un Andreaus in gran spolvero cerca di risalire ancora di più la china, rispondendo colpo su colpo ai vari Colli, Vico e Gatti, fino a portarsi nuovamente ad una sola lunghezza di distanza con un canestro del solito Romboli (48-47). Ma nonostante tutto l’Igea riesce a mantenere il naso avanti e a chiudere il terzo periodo in vantaggio, seppur di sole 5 lunghezze (57-52). Il quarto periodo si apre subito con 5 punti consecutivi dell’ex fiorentino Nicola Mei, che riportano l’Igea in doppia cifra di vantaggio (62-52), con Firenze che prova a rientrare prima con Romboli e poi con una tripla di Andreaus, canestri intervallati, però, da altrettanti punti di Gatti e Mei che proprio con una tripla risponde ad Andreaus (67-57). Ma Cardillo e Gatti schiacciano sull’acceleratore, l’Igea trova compattezza in difesa, piazzando così la zampata decisiva e portando a casa due punti importanti prima della sosta natalizia.
Nicola Puca

domenica 21 dicembre 2008

Prepartita Igea Sant'Antimo-SmartHouse Mabo Firenze

Ultimo match del 2008 per l’Igea Sant’Antimo, i biancorossi affrontano al Centro Sportivo Sant’Antimo, domenica sera, inizio ore 18.00, la SmartHouse Firenze. L’occasione è propizia per dare seguito al blitz di Molfetta e sfruttare appieno il positivo momento di forma, per Gatti & Co tre successi nelle ultime quattro partite. Ci pensa però coach Ponticiello a smorzare ogni facile entusiasmo e riportare il confronto alle sue insidie:
“Ci aspetta un confronto duro e difficile. Lo affronteremo con la convinzione di chi sa di essere dentro un periodo, in cui, a dispetto della pesante assenza del nostro capitano, Domus Dalfini, un giocatore di importanza capitale per i nostri equilibri offensivi e difensivi, ci stiamo esprimendo in modo positivo; ma anche con la piena consapevolezza di dover giocare con un avversario che vale sicuramente più della classifica che ha in questo momento – dichiara Ponticiello - I nostri risultati sono frutto del tanto lavoro che svolgiamo quotidianamente, dell’applicazione che coloro che compongono questo gruppo mettono in ogni momento della preparazione, affrontare questo confronto in modo meno intenso e vitale del solito sarebbe un imperdonabile errore. Ma sono fermamente convinto del fatto che non vengano ripetuti i difetti di concentrazione del precedente confronto casalingo”.
In effetti il match con Firenze presenta difficoltà ben superiori a quanto dica l’attuale classifica dei toscani: il team allenato dall’ex tecnico della nazionale femminile, Gianni Lambruschi, pur non avendo raccolto finora molto in classifica, solo 4 punti in 11 gare, ha giocato quasi sempre alla pari con gli avversari, venendo sconfitta spesso più dalla propria gioventù che da limiti tecnici o organizztivi. Le parole del tecnico dell’Igea confermano questa valutazione:
“Firenze è una squadra con valori superiori a quanto dica la classifica, oltretutto allenata da un tecnico, Lambruschi, che, dall’alto di una ventennale, intermittente, frequentazione, conosce questo torneo meglio di chiunque altro. Dal mio punto di vista, affrontare in modo meno che attento i fiorentini sarebbe un imperdonabile elemento di presunzione, tante le similitudini tra la mia squadra e la SmartHouse, in primis la gioventù, il fatto che entrambi abbiamo in organico elementi di prospettiva, ma anche uomini navigati. Da questo punto di vista, in virtù della perdurante assenza di Dalfini, Firenze ha sicuramente più esperienza di noi: Bonsignori, Romboli, Cohen, Capuano, tutti elementi con anni ed anni di parquet sulle spalle, Bonsignori anche in Lega A ed in Legadue, consentono ai più giovani, i vari Andreaus, Bertolini, Verri, Novi, Marcante, di giocar tranquilli. Si tratta di un confronto che dobbiamo e possiamo vincere, a patto beninteso di sfuggire ai pericolosi condizionamenti che la classifica di Firenze, erroneamente, può indurre”.

Ufficio Stampa Igea Sant’Antimo

lunedì 15 dicembre 2008

Centro Auto Molfetta - Igea Sant'Antimo, il dopo partita di coach Ponticiello.

L’Igea Sant’Antimo centra il triplice obiettivo di mettersi alle spalle la negativa parentesi casalinga con Osimo, di tornare immediatamente allo zero in classifica inglese e di dare continuità al blitz di Trapani. Lo fa sciorinando, malgrado la perdurante assenza di Dalfini, una prestazione di grande lucidità a Molfetta.
“Sono veramente contento del match che abbiamo giocato – dichiara il coach biancorosso, Francesco Ponticiello – orgoglioso come non mai della forza di carattere della mia squadra. La sconfitta con Osimo poteva sortire effetti catastrofici, farci perdere tutte le certezze, faticosamente conquistate in mesi e mesi di duro lavoro quotidiano; invece abbiamo risposto con una freddezza ed una personalità inaspettate per una squadra così giovane e siamo, per la prima volta in questo avvio di stagione, tra le prime 8 della classifica inglese. Il successo è figlio della nostra capacità di imporre i ritmi partita, lo abbiamo fatto nel modo migliore nel primo quarto, prima che il 3° fallo di Corral ci mandasse in affanno a rimbalzo, e di nuovo a partire dall’inizio del terzo quarto. Solo nel secondo parziale Molfetta è riuscita a fare la partita che aveva in mente e doveva sviluppare. La nostra difesa e la capacità offensiva di prendere e mantenere vantaggi, dentro i giochi e non casualmente, si sono rivelati, come del resto a Trapani, le armi vincenti”.
Il tecnico partenopeo, al solito, non si sofferma sui singoli. Ma il suo non è un pensiero “di circostanza”, è infatti evidente come la coralità del gioco dell’Igea riesca a far esprimere con profitto di tutti i giocatori di Ponticiello, in primis un Simone Gatti da standing ovation e più volte applaudito dallo sportivissimo pubblico di Molfetta:
“Sarò ripetitivo, ma io amo sottolineare quello che c’è dietro la prestazione del singolo, il lavoro che consente a tutti di andare al tiro con il massimo della convinzione. Del match di Molfetta è importante sottolineare tanti aspetti: come già nel 1° quarto avessimo mandato in campo 9 giocatori, la capacità di tutti di svolgere compiti che non sono facili per tutti da intendere, difendere duro, mantenere vantaggio con una linea di passaggio supplettiva, recuperare una palla, subire uno sfondamento. Da questo punto di vista vanno sottolineate le doti di killer instinct di Andrea Colli, in grado di colpire sia dal perimetro ad inizio partita che con il determinante palleggio arresto e tiro del 72 a 70, la sicurezza di Vincenzo di Capua, la grande difesa di Petrazzuoli su Malamov, l’apporto chirurgico di Fevola e Corral, due giocatori che nelle ultime settimane hanno dimostrato di essere in crescita esponenziale di rendimento. Sottolineare il loro lavoro, oscuro quanto decisivo, significa avvicinarsi nella maniera giusta al match di domenica prossima con Firenze. Lasciatemi infine esprimere un doveroso ringraziamento alla sportività del pubblico di Molfetta. Non solo per la signorilità dei dirigenti pugliesi e di Sergio Carolillo, per l’affetto che nutro per un mio ex giocatore come Andrea Malamov, mi auguro veramente che a fine stagione questi tifosi possano gioire per la felice conclusione di stagione della squadra per cui tifano. Lo meritano.”

Ufficio Stampa Igea Sant’Antimo

Virtus Molfetta – Igea Sant’Antimo 72 – 75

Virtus Molfetta: Maggi 11, Mapelli 4, Parrino 0, Malamov 10, Stijepovic 0, Nanut 7, Leo 20, Puglia n.e., Di Marcantonio 20, Sciancalepore n.e. Coach: Carolillo.

Igea Sant’Antimo: Colli 11, Di Capua 2, Corral 6, Petrazzuoli 0, Cardillo 11, Gatti 22, Vico 10, Fevola 4, Favella n.e., Mei 9. Coach: Ponticiello.

Parziali:

(21-21, 41-39, 58-57, 72-75)

domenica 14 dicembre 2008

Max Scherma presenta la gara con Molfetta.

Confronto lontano dalle mura amiche per l’Igea Sant’Antimo, che andrà domenica a far visita al Centro Auto Molfetta nell’11° turno d’andata. Un confronto importante per Gatti e soci, chiamati ad una pronta risposta al passo falso casalingo con l’Edilcost Osimo e ad un seguito al brillante blitz di Trapani. Non mancheranno quindi le motivazioni ai biancorossi, e le parole di Massimiliano Scherma, dal 2004 assistente allenatore dell’Igea, descrivono efficaciemente il momento:
“Con Osimo abbiamo fallito l’occasione di sfruttare l’enorme iniezione di fiducia che il successo di Trapani ci aveva fornito – dichiara Scherma – L’inizio di torneo è stato per noi veramente impegnativo, e domenica scorsa potevamo allungare la striscia vincente inaugurata con Matera; purtroppo una prestazione scialba ha vanificato questa possibilità. Inutile però guardare indietro, l’imperativo a Molfetta non può che essere quello di vincere e riguadagnare immediatamente lo zero in classifica inglese. Non sarà ovviamente facile, ma credo che, se giochiamo con la stessa mentalità mostrata a Trapani, ci siano le condizioni per tentare il blitz”.
In Puglia Sant’Antimo troverà un avversario certamente non deconcentrato o disponibile ad anticipare la strenna natalizia, la squadra di coach Carolillo è infatti chiamata a mettersi alle spalle l’epilogo cocente della recente doppia trasferta. A Palestrina prima, e venerdì scorso a Firenze, la neopromossa compagine pugliese, che da qualche settimana può disporre dell’estro di Andrea Malamov, ex di turno, ha incassato delle sconfitte maturate solo nei frangenti finali e solo dopo aver condotto a lungo. Scherma descrive le insidie del match e l’identikit dell’avversario:
“Molfetta è una buona squadra, dai valori tecnici superiori all’attuale classifica. La incontriamo in un momento molto delicato per loro, e questo rende più difficile il nostro compito. Nel complesso si tratta di una squadra che ha molto talento offensivo, che si affida molto alle doti realizzative dei suoi uomini sul perimetro; i vari Nanut, Malamov, Maggi, Mapelli, sanno colpire in vari modi, in contropiede, in uno contro uno, al tiro pesante. Ma elementi come Di Marcantonio o Leo rendono pericolosa Molfetta anche vicino canestro, e buon apporto viene fornito anche dagli elementi più giovani, i vari Stijepovic, Simeoli, Parrino. Al solito sarà importante difendere duro e giocare un match “di testa”, estremamente razionale”.

Ufficio Stampa Igea Sant’Antimo

sabato 13 dicembre 2008

Franti, Cuore e ....Natale..

Quando mancano solo 15 giorni a Natale, parlare di Cuore e di De Amicis può apparire scontato, zuccheroso, ma non è detto che lo sia veramente…

In Cuore c’è pure Franti (e noi ci infileremo dentro persino la pallacanestro...).

Il cattivo, e Franti non può essere definito diversamente da “cattivo”, non è natalizio, per niente. Neppure nelle eteree, oblique rivisitazioni delle Christmas Songs di Sufjan Stevens c’è spazio per i cattivi; a cercare ansiosamente nel modernariato kitsch, tra gli oggetti più svariati, dai dischi/strenna, quelli in vinile, con le voci di Bing Crosby, Elvis Presley, James Brown, o addirittura… dei Ramones, “Merry Christmas Baby(I don’t want to fight tonight)”, a tutto ciò che, maldestramente, è stato tirato dentro al calderone natalizio, tazze, pigiami, tovaglie, non troverete neppure la minima traccia di un qualcosa che evochi il “cattivo”, lo scontro, men che meno di Franti.

Eppure Franti è un personaggio di “Cuore”, e De Amicis è natalizio come pochi…

Franti è anche il nome di una oscura band torinese, per qualcuno sepolta tra le pieghe della memoria, per altri, tanti altri, per quasi tutti, invece assolutamente sconosciuta. Eppure la musica di Franti era forte, fiera, Franti irradiava suoni e parole che prendevano, non lasciavano indifferenti, arrivavano fino alle viscere. In bilico tra il delta del Mississippi ed il Lingotto, Robert Johnson e Robert Wyatt, Canterbury e “le ringhiere”, Henry Cow e Joe Strummer, Woody Gutrie e Nanni Balestrini; quel che più importa è che Stefano Giaccone e gli altri protagonisti di questa misconosciuta traccia di musica indipendente anni 80 “non lo mandavano di certo a dire…”.

Ma, quando mancano 15 giorni a Natale è possibile, giusto, “esser Franti”...?
Non solo possibile, si deve, e non solo a Natale, in questo pazzo, pazzo mondo della pallacanestro capitano delle cose, “that’s incredible…!”, ed è necessario urlare il proprio dissenso.

Come Franti.

Ad esempio capita che quella che una volta si chiamava B1 venga ridefinita “Serie A Dilettanti”. Niente di cui scandalizzarsi, che alla B1 venga dato il nome di “una A che non è la A, bensì una A che è si A, però è solo la A tra i dilettanti”(a questi Borges e l’Aleph gli fanno un baffo…), non può certo rappresentare motivo di contrasto o polemica, si tratta di una buona operazione d’immagine, il cui senso è facilmente comprensibile e condivisibile…

Alla categoria delle iniziative in grado di scatenare infinite discussioni appartiene invece l’altra grossa novità stagionale: l’avvio della trasformazione, entro il 2012, della B1, pardon! Serie A Dilettanti, insomma de “la nostra A che non è la A, bensì una A che è si A, però è solo la A tra i dilettanti”, in un campionato sostanzialmente under 23.

Lo dico subito, “io sono favorevole…”, non so bene se favorevole all’idea che proprio questo campionato, “la nostra A che non è la A, bensì una A che è si A, però è solo la A tra i dilettanti” divenga un campionato under 23, oppure semplicemente che ci sia un campionato, non importa quale, non banalmente assimilabile ad “un campionato giovanile”(i 23 anni ed il termine “giovanile” fanno un poco a cazzotti…), in cui possano avere ampi spazi di gioco elementi non ancora pienamente pronti per competere con il circo multinazionale che ha inglobato i nostri tornei professionistici. Quel che è sicuro è che, quale che sia l’opinione di ognuno di noi, che ci si schieri a favore o contro, il movimento non ha finora dimostrato di andare nella direzione che una cosa del genere impone.

E non poteva essere diversamente…

Perché giornali, internet, pubblico, tutti sembrano essere ingabbiati dentro i perversi meccanismi di uno stralunato reality show televisivo, manca soprattutto una seppur minima forma di capacità d’analisi. Infatti “la nostra A che non è la A, bensì una A che è si A, però è solo la A tra i dilettanti” non è vissuta da queste parti come una realtà autonoma da Legadue e LegaA, bensì come pura fase di passaggio, una sorta di “figlia di un dio minore” da cui, quanto prima, scappare. Gli ambienti giornalistici, l’universo composito di internet, e più ampiamente, l’indistinto mondo degli appassionati, non riescono proprio ad immaginare “la nostra A che non è la A, bensì una A che è si A, però è solo la A tra i dilettanti” come una potenziale NCAA italiana, come qualcosa che produca spettacolo, aiuti a crescere giocatori, che, insomma, come avviene da sempre negli States con i campionati universitari, attragga in forma autonoma e complementare alle leghe professionistiche un seguito fedele. Regna piuttosto l’inbarbarimento, il pensiero catodico, assimilare il risultato domenicale ad un televoto… i pronostici ad una nomination… la cronaca di un match ai reportage delle beghe da “Isola dei (non…) Famosi”.

Un assoluto vuoto in cui campeggia tristezza cosmica: “progettualità…??? no, grazie…”.

Piuttosto che sforzarsi di intendere le finalità dell’operazione portata avanti da Lnp, piuttosto che discutere nel merito del progetto, tutti riempiono pagine e pagine di forum, le news dei vari siti specializzati, con commenti che somigliano più alle profezie di Nostradamus che non a valutazioni obiettive. Si sprecano le iperboli, arrivano copiosi commenti/preconfezionati, un occhio al televoto e l’altro che brilla del saccente ed arcigno riflesso, proprio della casalinga di Voghera chiamata a pronunciarsi sul ritardato avvento della primavera…

“eh, non esistono più le mezze stagioni…”

Ovviamente, “Il livello tecnico(de “la nostra A che non è la A, bensì una A che è si A, però è solo la A tra i dilettanti”) è in ribasso maggiore di quello dei titoli della Lehman Brothers…”; e la colpa non può che essere “dell’aumento consistente del numero di under…”. Ogni sconfitta viene amplificata “dalla pochezza tecnica di un campionato, dal livello talmente basso, da rendere niente affatto una impresa primeggiare…”. Lo stesso termine “under” ha oramai acquisito toni sinistri, dispregiativi, viene rappresentato come un ruolo, “la nostra squadra ha un pivot… un playmaker… due esterni… un ala forte… invece i nostri under sono…”. E non è assolutamente da escludere la possibilità che qualcuno, prima o poi, si inventi forme “meno brutali” per identificare i giocatori nati dal 1986 in giù, chennesò, “diversamente under…”, “portatori di under…”, etc, etc, etc.

Banalità assolute… in evidente contraddizione con quanto espresso dalle ultime stagioni di B1, ma di questi tempi è difficile cogliere il senso degli avvenimenti generali, figurarsi del basket.

Ed allora, in questo fluire abbondante di luoghi comuni, addirittura, c’è chi festeggia la scomparsa di città, paesi e contrade dalla mappe de “la nostra A che non è la A, bensì una A che è si A, però è solo la A tra i dilettanti”, e per camuffare di nobili intendimenti la propria ristrettezza culturale, ci si è inventata persino “la questione morale”. Sculettano fieri, personaggi che non trovano argomenti migliori per far festa della scomparsa di Pattopoli, Gragnopoli, salendo di categoria e chiedendo umilmente scusa ad Italo Calvino per i neologismi da “città invisibili”, persino di Savianopoli, di Capotopoli... Dietro il loro inutile gracchiare sugli eventi che in quei palazzetti del profondo sud andava in scena, ci sono sicuramente anche delle verità, ma anche il malcelato fastidio per l’impudenza di chi sfida, e senza concorrere all’Oscar, mezzi limitati ma indubbie capacità, “il sistema”. E riflettendo sui controlli accurati di pass ed accrediti stampa in voga di questi tempi dalle parti di Savianopoli, in nulla dissimili a quelli di persone e cose nell’aeroporto J.F.K. di New York, ma in evidente contrasto con le libertà di insultare, per giunta a gratis, giornalisti e pubblico, bellamente concesse a tesserati e giocatori ospiti, non può che scorrere un brivido di freddo lungo la schiena.

Vuoi vedere che si preparano altri roghi, che ci sia chi si accinge a tirar dal frigo dell’altro spumante, il tutto nella vana speranza di rinchiudere Franti, Cuore… e Natale dentro le proprie fobie?
Francesco Ponticiello

lunedì 8 dicembre 2008

Pagelle Igea-Edilcost

Igea Sant’Antimo
Colli 5: Brutta giornata per il giovane triestino, tanto decisivo con Matera quanto in ombra con Osimo. Deve trovare maggiore continuità per diventare un fattore in questa categoria.
Di Capua 5,5: Non ripete la bella prestazione contro Matera, ma cerca in ogni caso di portare il suo onesto contributo alla causa, anche se in regia né per lui né per Vico è serata.
Corral 5: Come Colli soffre la fisicità di Pennisi e di Fattori, cerca comunque di combattere come può. E’ vero che ha tirato male (1/6), ma è anche vero che non si tira indietro al primo errore.
Petrazzuoli s.v.: Pochi minuti per far rifiatare Mei e Vico.
Cardillo 6.5: Cerca invano di trascinare i suoi alla rimonta col grande cuore che da sempre lo contraddistingue, solo che a volte l’eccessiva foga lo frega e perde la maniglia in un paio di possessi importantissimi. E’ comunque sulla buona strada per diventare un must buy nella prossima stagione.
Gatti 6.5: Due grandi schiacciate, molta più presenza rispetto ai suoi sbarbatelli compagni del settore lunghi, fa quel che può per limitare Pennisi, che pesa quanto lui e Corral messi assieme. Nel complesso buona partita anche se sparacchia a salve da 3.
Vico 6: Questa volta Sebastian non riesce a reggere i tempi come vuole, e la squadra ne risente, a proprio perché la circolazione di palla è più lenta del solito. Esce alla distanza, ma da lui ci si aspetta sempre una marcia in più.
Fevola 6: Nel complesso non demerita e tiene benino il campo. Però, Danilo, provaci di più al tiro, perché la qualità per segnare qualche punticino in più non ti manca.
Mei 6.5: Pronti via 2/2 da 3 punti, poi inspiegabilmente, viene servito col contagocce. Forse i compagni avrebbero dovuto metterlo in condizione di tirare di più, visto che con Pennisi sotto canestro era difficile avvicinarsi al ferro

Edilcost Osimo

Giuffrida 7.5: Ferrero non ingrana, allora coach Ciani lo manda in campo e lui non sbaglia. Segna tutte le volte in cui Sant’Antimo si avvicina nel punteggio e in tutte le maniere. Se i suoi tifosi si aspettavano un segnale, Luca gliel’ha dato.
Marsili s.v: Pochi minuti.
Barsanti 6.5: Fa rifiatare Basanisi e con una tripla ricaccia indietro l’ennesimo tentativo di Sant’Antimo di riavvicinarsi ai marchigiani. Essenziale.
Giroli 7.5: Come Giuffrida segna con una continuità ed una precisione tale da far sbiancare anche il più preciso degli orologi svizzeri. Cecchino.
Pennisi 7: Presidia l’area con autorità, e fa polpette di Corral e Colli, ancora acerbi per tenere un centro della sua stazza. Storicamente l’Igea soffre questo tipo di giocatori, e in contumacia Dalfini diviene ancora più determinante.
Basanisi 6.5: Lucida lettura delle situazioni di gioco, riesce a trovare quasi sempre il compagno più libero per l’esecuzione offensiva, tanto che Giroli e Giuffrida ringraziano alla grande.
Fattori 6.5: Anche lui col suo fisico si fa sentire in area, ed in più è presente sia a rimbalzo che ai liberi. Utile.
Amoroso 5.5: E’ l’unico a non capirci niente, soprattutto in attacco, dove il canestro lo rifiuta a più riprese, ecco, perché decide di darsi alla difesa recuperando qualche buon rimbalzo.
Ferrero 6.5: A lungo limitato dalla difesa e dai falli, quando si accende, però, la gara si trasforma e, con due schiaccioni da Nba, dimostra di essere già pronto per il piano di sopra, e se non dovesse andarci mi mangio il cappello.


Nicola Puca

Il post partita di Coach Ponticiello.

Non nasconde la sua amarezza coach Francesco Ponticiello dopo la sconfitta casalinga con la Edilcost Osimo, il tecnico dell’Igea Sant’Antimo spiega in modo circostanziato le motivazioni di una prestazione opaca, che ha frenato l’ascesa in classifica, e mostrato una immagine della sua squadra, ben differente da quella brillante e produttiva delle ultime settimane:
“Certi errori banali, sia offensivi che difensivi, dimostrano come abbiamo sbagliato completamente approccio al match, per certi versi ripetuto le stesse contorte dinamiche emotive che erano venute fuori un mese e mezzo fa, dopo il largo successo con Ferentino. Anche allora fummo incapaci di capitalizzare positivamente l’enorme iniezione di fiducia che quel confronto ci poteva fornire, ed invece perdemmo in modo catastrofico ad Ostuni; stavolta abbiamo pensato, incosciamente, che dopo il blitz di Trapani potevamo giocare in modo “leggero”, affidarci a conclusioni personali, abbandonare quella linearità che ci aveva caratterizzato in Sicilia così come nelle settimane precedenti, e che era diventando il nostro principale fattore di forza. Il resto lo ha fatto l’assenza di Dalfini, ovverosia di un giocatore capace di prendere vantaggio dal palleggio nel cuore dell’area, provenire dall’ennesima settimana in emergenza, con giocatori che la domenica giocano in un determinato ruolo, ma che in allenamento sono costretti a svolgere altre mansioni, e, non certo fattore secondario, la lucidità di Osimo, a cui vanno sicuramente fatti i complimenti per la semplicità d’approccio e per la convinzione nei propri mezzi”.
La sconfitta con Osimo produce effetti non positivi sul futuro prossimo dell’Igea, costretta a prendere coscienza della necessità di ricucire i fili della sua stagione, e il tecnico partenopeo sembra avere idee molto precise al riguardo:
“Una squadra con le nostre caratteristiche, giovane, fatta di giocatori che sanno di disporre quest’anno di minuti di gioco importanti, preziosi per il loro futuro, non può che ripartire dal lavoro settimanale, e su quello dovremo concentrare la nostra attenzione. Ci aspettano due confronti, quello esterno di Molfetta e quello prenatalizio con Firenze, che diranno molto sul nostro futuro. Non ci cospargeremo la testa di cenere e neppure andremo in clausura ad espiare i nostri peccati, dovremo reagire in modo immediato, con rabbia, dimostrarci capaci di invertire, e per l’ennesima volta, il senso della nostra stagione”.

Ufficio Stampa Igea Sant’Antimo

Igea Sant’Antimo 68-78 Edilcost Osimo

Igea Sant’Antimo: Colli 2, Di Capua 4, Corral 4, Petrazzuoli, Cardillo 18, Gatti 12, Vico 12, Fevola 2, Favella ne, Mei 14. Coach: Ponticiello.
Edilcost Osimo: Giuffrida 17, Marsili, Barsanti 6, Giroli 17, Pennisi 13, Cardellini ne, Basanisi 5, Fattori 8, Amoroso 2, Ferrero 14. Coach: Ciani.
Parziali:
(16-17; 11-19; 20-18; 21-24)
Tiri Liberi:
Sant’Antimo 11/20
Osimo 27/30
E’ una brutta Igea, quella che si arrende ad Osimo dinanzi alla splendida cornice di pubblico del Pala Carmine Puca di Sant’Antimo. La formazione biancorossa, reduce dal successo corsaro in quel di Trapani, era chiamata a dare continuità al proprio campionato, anche in vista delle prossime partite che la vedranno affrontare Molfetta e Firenze, due formazioni che la inseguono in classifica. Purtroppo il quintetto allenato da coach Ponticiello, non riesce a ripetere la favolosa gara di intensità mentale e difensiva svolta in quel di Trapani, lasciandosi irretire dal gioco degli ospiti, che costringono i biancorossi ad una lentissima circolazione di palla ed a tiri più forzati che cercati con i soliti schemi. L’Igea, ancora priva di Domus Dalfini, che ritornerà nel 2009 vista la frattura subita ad una rotula, riesce anche a mettere fuori gioco per gran parte della partita l’uomo più pericoloso degli ospiti, l’under Ferrero, ma soffre tremendamente il gioco dentro fuori degli ospiti che coinvolge spesso e volentieri Pennisi ed i due esterni Giuffrida e Giroli, autori di splendide prove in fase realizzativa. L’Igea parte sparata, e con due triple di Mei ed un canestro in lay up di Vico si porta subito al comando sul 10-5, ma è un vantaggio effimero, Osimo, infatti, recupera subito con una buona prova di collettivo e chiude il quarto in vantaggio di 1 (16-17). Nel secondo periodo gli attacchi hanno le polveri bagnate e non riescono a segnare per circa 4 minuti, è Ferrero a rompere l’incantesimo con 5 punti in un amen a portare Osimo più su, anche se Gatti non ci sta e con una poderosa schiacciata cerca di tenere in gioco i suoi (19-22). L’Igea riesce anche a rimettere il naso avanti con un canestro di Cardillo (23-22), poi, però, ci pensano Giuffrida e Pennisi a respingere i biancorossi, che in pochi minuti si ritrovano sotto di 8 lunghezze (24-32). Vantaggio che i marchigiani riescono a mantenere pressocchè immutato anche all’intervallo lungo (27-36). Al rientro dagli spogliatoi, ci si aspetterebbe un’Igea tonica e arrembante e decisa nel recuperare lo svantaggio, ma non è così. Le strigliate di coach Ponticiello, infatti, non sortiscono effetti, e Ferrero entra definitivamente in partita con due poderose schiacciate, che fanno spellare le mani dagli applausi gli osimani presenti in tribuna e anche non pochi santantimesi che apprezzano i gesti tecnici dell’ex giocatore di Siena (29-45). Sant’Antimo prova a rientrare con un parzialino di 7 punti firmato da Gatti e Mei e chiuso da una tripla di Vico (36-44), ma ci pensano una tripla di Giuffrida ed un canestro di Basanisi a tenere il vantaggio degli ospiti sempre sopra la doppia cifra di vantaggio (38-49). E quando anche un’altra schiacciata di Gatti riporta Sant’Antimo sotto di 9 (42-51), ci pensa sempre un immenso Giuffrida a ricacciare indietro gli uomini di Ponticiello (42-54). L’Igea, però, produce un altro sforzo con Cardillo e con Gatti chiudendo il terzo quarto sotto solo di 7 punti (47-54). Nel quarto periodo Cardillo prova l’aggancio in tutti i modi, prima che una tripla da distanza siderale di Barsanti ricaccia a -10, il quintetto di casa. Ogni volta che Sant’Antimo cerca di riavvicinarsi, Osimo la respinge immediatamente, sembra quasi un copione già scritto, come quando Vico segna il -8 (58-66), e subito la premiata ditta Giroli e Basanisi segnano, tenendo i biancorossi lontani dall’agognata rimonta (60-70). Negli ultimi minuti, l’Igea si affida al fallo tattico e al pressing a tutto campo pur di recuperare qualche punticino e provare la rimonta, ma la precisione dei liberisti avversari non lascia scampo ai biancorossi, che dopo aver ceduto le armi al Latina, perdono sul proprio campo anche con una bella Osimo.

Nicola Puca

sabato 6 dicembre 2008

Coach Ponticiello presenta la gara con Osimo.

Grande attesa e motivazioni alle stelle per l’Igea Sant’Antimo alla vigilia del match casalingo, che la vedrà opposta, domenica 7 dicembre, all’Edicost Osimo. In virtù dell’eccellente momento tecnico e di risultati delle due squadre, non è eccessivo considerare lo scontro tra campani e marchigiani secondo solo al derby laziale, Latina vs Ferentino, nell’ipotetico ranking dei confronti più interessanti della giornata di serie A Dilettanti. Si affrontano infatti due compagini dalle caratteristiche tecniche opposte: se Osimo è il 1° attacco dei due gironi per punti segnati, Sant’Antimo è secondo solo a Latina tra le difese meno perforate; se Osimo, malgrado la presenza in organico del “baby/bomber” Giancarlo Ferrero che, a 20 anni, viaggia solitario in testa alla classifica dei realizzatori del girone B, si caratterizza come squadra esperta e di categoria, Sant’Antimo è tra le più giovani del lotto. Facile pronosticare quindi un match denso di spunti tecnici ed importantissimo per entrambe le contendenti.
“Quella con Osimo è una partita dall’enorme significato – dichiara il tecnico dell’Igea, Francesco Ponticiello - un eventuale successo ci farebbe fare un ulteriore, importante, passo in avanti. Osimo è l’unica compagine ad aver vinto con Latina, reduci come sono da 5 successi nelle ultime 6 giornate, i marchigiani appaiono al momento come la squadra più in forma dell’intero girone B. Ma queste considerazioni spiegano solo una parte dell’importanza e delle difficoltà del confronto, le restanti riguardano più direttamente la mia squadra ed il particolare momento che viviamo. Sarebbe sbagliato approcciare il match dimenticandosi della perdurante condizione d’emergenza, derivante dall’infortunio a Dalfini e dall’epidemia influenzale che questa settimana ha colpito “solo” Cardillo e Petrazzuoli; suicida non porre al centro della nostra attenzione la necessità di dare continuità all’importante successo di domenica scorsa a Trapani, di sfruttare il nostro felice momento, i 3 successi delle ultime 4 partite”.
Ponticiello traccia anche un preciso identikit del team marchigiano, guidato per la seconda stagione consecutiva da Franco Ciani:
“Affrontiamo una compagine con evidenti connotazioni offensive, tanti giocatori in grado di produrre punti ed efficaci equilibri di squadra; nel corso del torneo i marchigiani sono cresciuti soprattutto sotto questo secondo aspetto, mostrando crescente linearità, un aspetto non sempre scontato in squadre con quelle caratteristiche. Nel complesso si tratta di un team che propone diversi assetti tattici, quintetti sia piccoli che pesanti, sfruttando appieno le caratteristiche dei singoli e una buona complementarità tra starting five e panchina. La presenza in roster di giocatori in grado di giocare in più ruoli, penso a Ferrero, primo realizzatore del girone B e giocatore che può giocare indifferentemente playmaker, guardia, ala piccola o #4 tattico, ma anche ad Amoroso, Fattori, gli stessi Giroli e Barsanti, tutti “inbetweneer”, oppure Giuffrida, elemento dalle riconosciute doti realizzative, e che utilizzato come uomo che esce dalla panchina, è sicuramente una efficace arma tattica, consente ad Osimo di mutare fisionomia durante il confronto, e di variare i suoi ritmi”.

Ufficio Stampa Igea Sant’Antimo

lunedì 1 dicembre 2008

Coach Ponticiello commenta la vittoria in quel di Trapani.

L’Igea Sant’Antimo centra a Trapani il primo blitz esterno stagionale, e risponde nel migliore dei modi all’emergenza che si era aperta dopo l’infortunio a Domus Dalfini. Coach Ponticiello rende giustamente merito all’impresa dei suoi ragazzi:
“Abbiamo raccolto due punti di platino, centrato un successo che testimonia l’enorme voglia di fare di questo gruppo. Delle cinque partite esterne giocate sinora, quella di Trapani era sicuramente quella più dura. Difficile per la forza dell’avversario, ma anche per le condizioni in cui eravamo arrivati in Sicilia: senza Dalfini, con Cardillo con 38 di febbre, Gatti e Corral ancora alle prese con i postumi dell’influenza che li aveva colpiti in settimana. Ma, grazie alla perfetta esecuzione di ogni singolo dettaglio del piano partita, ed alla verve che contraddistingue questo gruppo, siamo riusciti ad imporre i nostri ritmi, a giocare un match offensivamente intelligente, a tenere a solo 70 punti una squadra del valore di Trapani, e quindi a portare a casa due punti che valgono doppio. Credo di interpretare il pensiero di tutti dedicando questo successo al nostro capitano, nella speranza che presto Domus sia in campo”.
Chiediamo al tecnico napoletano se condivida l’idea che, in un confronto dominato dalle difese, a fare la differenza sia stata la capacità di esecuzione a metacampo di Sant’Antimo, soprattutto negli ultimi due quarti, e determinante l’apporto di uno stellare Simone Gatti:
“Non c’è dubbio sul fatto che sia noi che Trapani avessimo fatto un grosso investimento sulla componente difensiva, lo stesso parziale di 12 a 9 a nostro favore di fine 1° quarto va letto in tal senso. Se avessimo contrapposto a questo andamento del match iniziative estemporanee e individualismo avremmo sicuramente perso, il nostro merito principale è stato quello di giocare invece con l’idea di fare “un passaggio in più”, di contrapporre alla pressione difensiva il gioco senza palla. Simone Gatti è dalla scorsa stagione un punto di riferimento importante, ed in questo primo scorcio di stagione ha aggiunto la dote della continuità, di farsi trovare sempre pronto. Ma il successo a Trapani non è solo figlio dei suoi 24 punti, altrettanto decisivo è stato il lavoro difensivo, quello di coloro che non hanno messo a referto neanche un punto, e così pure quello dello stesso Gatti, costretto a giocare una decina di minuti anche da #5. Di enorme peso sull’esito del match è stato anche quella parte di gioco che nessuna statistica mai rileverà: saper aprire o chiudere una sponda sul pick & roll, tenere in ritmo un gioco attraverso un passaggio di tocco o uno smarcamento”.

Ufficio Stampa Igea Sant’Antimo

Banca Nuova Trapani 70-72 Igea Sant'Antimo

Banca Nuova Trapani: Stijepovic 4, Caroldi,5, Plateo 11, Candela, Tessitore 14, Masper 21, Antrops ne, Raskovic 5, Mollura ne, Soloperto 8. Coach: Calvani.

Igea Sant'antimo: Colli 2, Di Capua 4, Corral 4, Petrazzuoli, CArdillo 6, Gatti 24, Vico 11, Fevola 4, Leccia ne, Mei 14. Coach: Ponticiello.

Parziali:
(9-11; 21-16; 16-23; 24-22)