sabato 21 febbraio 2009

Max Scherma presenta la partita con la Levoni.

È un Igea desiderosa di riprendere il cammino verso i playoff quella che affronterà domenica sera, ore 18.00, presso il Centro Sportivo Sant’Antimo, la Levoni Potenza. I biancorossi, reduci dalla secca battuta d’arresto di 7 giorni orsono a Palestrina, hanno la ghiotta occasione di distanziare in modo significativo i lucani in classifica generale. Un eventuale successo porterebbe infatti a quattro i punti di vantaggio dell’Igea su Potenza, una distanza in ogni caso assolutamente non definitiva, ma preziosa per far si che il quintetto allenato da coach Ponticiello possa affrontare con serenità il prosieguo di stagione.
“E’ una partita cruciale – dichiara al riguardo Max Scherma, assistente allenatore di Sant’Antimo – da affrontare con un atteggiamento ben diverso da quello mostrato a Palestrina. In quella occasione non abbiamo peccato di presunzione, sarebbe sbagliato pensare che ci siamo rilassati dopo il successo con Fossombrone, piuttosto credo che abbiamo, inconsciamente, pensato di poter vincere il match come se potesse essere un appendice dell’ultimo quarto del match precedente, vinto con un imperioso colpo di reni. Con Potenza dovremo tornare “nella nostra pallacanestro”, quella fatta di difesa ed organizzazione, sarà essenziale giocare di squadra, lasciare da parte ogni eccesso individualistico”.
L’appuntamento con la Levoni è peraltro tutt’altro che agevole. Oltre alle enormi motivazioni dei potentini, che solo domenica scorsa e grazie al 79 a 71 con cui hanno vinto il derby con la Bawer Matera, si sono lasciati alle spalle le 6 sconfitte consecutive, che in un mese e mezzo li ha fatti scendere dalla terza alla decima posizione, il complesso guidato da tre partite da Gigio Gresta, che ha sostituito il dimissionario Gianni Tripodi, appare ben assortito ed in grado di fare molto bene in questo torneo. Lo dimostra il successo nel derby con la Bawer, lo dice ancora di più l’eccellente girone d’andata a cui coach Tripodi aveva guidato i lucani.
“Abbiamo notevoli somiglianze d’assetto con Potenza – continua Scherma – anche loro sono caratterizzati da una certa atipicità, dalla tendenza a giocare senza che per l’avversario ci siano dei punti di riferimento troppo rigidi. Considero cruciale nella chimica della Levoni l’apporto del trio Palombita, Chiarastella, Ruggeri. Palombita è da anni tra i principali realizzatori di questo torneo, un terminale offensivo in grado di fare canestro in tanti modi, Chiarastella un elemento dal ruolo praticamente indefinito, in grado di difendere su tutti, che sa correre come una guardia ma schierato come #4, Ruggeri poi, malgrado funga da pivot, è un giocatore in grado di colpire indifferentemente da 3 punti e nel cuore dell’area. Ma a parte questo terzetto, sono tanti i giocatori pericolosi: da Ferrara, giovane, intenso, già con esperienze importanti alle spalle, a Grasso, giocatore molto duttile, a lungo in Lega A con Reggio Calabria, Metz, Rato, l’uomo che ha deciso con le sue bombe il derby. Con una squadra come Potenza, mi ripeto, sarà determinante giocare bene insieme, difendere ed attaccare di squadra”.

Ufficio Stampa Igea Sant’Antimo

martedì 17 febbraio 2009

Coach Ponticiello commenta TLC Palestrina - Igea Sant'Antimo

''Indispensabile riprendere la giusta umiltà e fiducia, è il lavoro che ci attende da martedì mattina''

Una brutta Igea perde in modo netto a Palestrina, e consente ai laziali di capovolgere a proprio favore anche la differenza canestri.
Malgrado un buon avvio, condito da un vantaggio incoraggiante, il 2 a 9 di inizio gara, il riuscire comunque ad imporre a Morri e soci un match a punteggio basso, Sant’Antimo gioca al di sotto del suo standard e non ripete le belle prestazioni di questo inizio di 2009. Coach Ponticiello appare, al solito, poco disponibile a minimizzare il riscontro del campo ed a trovare spiegazioni di comodo:
“Senza troppe perifrasi, credo che abbiamo tirato fuori una delle peggiori partite della stagione, senza mai giocare veramente di squadra. Le percentuali al tiro, le troppe palle perse, dimostrano ampiamente questo aspetto. Siamo mancati in quelle che sono le nostre armi principali, la capacità di muovere la palla, di avere pazienza nell’ andare a cercare l’uomo libero; invevitabile in queste condizioni prendere cattivi tiri e sbagliarli. Il passo successivo non poteva che essere quello di innervosirsi e sbagliare anche i tiri in ritmo, quelli scelti bene e che solitamente segniamo. Abbiamo letto male tutte le situazioni tattiche che i nostri avversari ci hanno proposto, e che sapevamo benissimo che ci avrebbero proposto, reagito in modo ansioso alla tensione del match. Si tratta di un match su cui è necessario riflettere e lavorare duramente”.
Ponticiello si sofferma, oltre che sul fatto tecnico, sulle motivazioni mentali di una prestazione che ovviamente non può averlo soddisfatto. Lo fa chiamandosi direttamente in causa e lanciando un immediato aggancio al lavoro che attende l’Igea alla ripresa degli allenamenti:
“La gioventù di larga parte dell’organico, il fatto di incrociare un avversario in un momento in grandissima forma e convinzione, non possono rappresentare un attenuante. La recente storia di questa franchigia, il nostro cammino nella stagione in corso, dimostrano come l’applicazione attenta di criteri tecnico-tattici di lettura delle situazioni possa rendere competitiva, anche nelle situazioni più difficili e contro qualunque avversario, una squadra giovane e senza grossa esperienza. Indispensabile però giocare sempre in modo organizzato, pensare e fare di squadra, senza nessuno che cada in letture puramente individuali. Aver peccato in tal senso, prima che una colpa dei giocatori, è responsabilità del sottoscritto: se non sono siamo stati capaci di combattere l’ansia, se non abbiamo giocato “da Sant’Antimo”, il sottoscritto non può che chiamarsi direttamente in causa. Aver messo in guardia tutti da martedì scorso su come i primi 30’ del match con Fossombrone fossero significativi di un mutato atteggiamento verso la partita, aver insistito quotidianamente su quali e quante insidie si nascondessero dietro la trasferta di Palestrina, evidentemente non è bastato. Dovevamo e dovremo essere ancora più duri e diretti, indispensabile riprendere la giusta umiltà e fiducia; è il lavoro che ci attende da martedì mattina…”.

Ufficio Stampa Igea Sant’Antimo

sabato 14 febbraio 2009

Dalfini presenta la gara con Palestrina.

Importante appuntamento esterno per l’Igea Sant’Antimo, che va a fare visita alla TLC Palestrina. Quello in terra laziale sarà un incontro ad altissimo coefficiente di difficoltà per la Ponticiello’s band, unico match di giornata a veder opposte due delle quattro squadre appaiate a quota 18 punti, Trapani ed Ostuni le altre due, e che si dividono le piazze che vanno dalla quinta all’ottavo posto. Come sostiene Damiano “Domus” Dalfini, capitano e giocatore di maggiore esperienza dell’Igea, quello a Palestrina è un autentico anticipo di playoff, una partita in grado di chiarire molte cose sul futuro delle due compagini:
“Ci aspetta un confronto difficile, in cui dovremo andare in campo con la mentalità giusta – dichiara l’ala-pivot veronese – facendo la nostra pallacanestro, giocando nel modo in cui ci è congeniale e non lasciando agli avversari la possibilità di imporci il loro. Senza troppi giri di parole, credo che quello a Palestrina sia uno scontro diretto, una partita in cui è assolutamente necessario andare in campo con la giusta determinazione. I risvolti in classifica generale sono facilmente immaginabili, un successo significherebbe mettersi alle spalle un'altra compagine; in ogni caso non siamo in uno scenario da corsa a due e non facciamo la corsa su nessuno: vincere sarebbe importante per mettere in carniere un altro successo esterno, per porre le condizioni per arrivare quanto prima a 26 punti, la quota che presumibilmente equivarrà all’accesso matematico ai playoff. Per raggiungere quella soglia mancano ancora 4 successi, la nostra concentrazione è rivolta a questo”.
Dalfini chiarisce bene come la squadra consideri il confronto con i prenestrini di coach Furio Steffè, da poco subentrato a Flavio Cecconi, in uno scenario generale in cui gli equilibri per la definizione della griglia dei playoff sono ancora estremamente fluidi; tale da far passare in secondo piano anche il vantaggio di 9 punti di differenza canestri che, in virtù del 72 – 63 dell’andata, l’Igea ha al momento nei confronti di Morri e soci:
“Facciamo solo ed esclusivamente la corsa su noi stessi, di quello che fanno gli altri non abbiamo nessuna intenzione di occuparci. Palestrina è una squadra molto esperta, con giocatori come Morri, Vitale, Benini, Gagliardo, che vantano esperienze in serie superiori. Più in generale si tratta di una squadra con tanti punti nelle mani, pericolosità perimetrale diffusa, tanti giocatori che possono far canestro da fuori; ma anche elementi come Gagliardo in grado di produrre punti nel cuore dell’area. Ma forse il tratto più caratteristico di Palestrina è la capacità di giocare in campo aperto, di far contropiede, e dovremo giocare avendo molto bene in mente cosa l’avversario ami e non ami fare. Siamo sicuramente in un buon momento, in cui, malgrado la lunga assenza del sottoscritto e di Simone Gatti, siamo riusciti a centrare successi importanti. La crescita di Diego Corral e di Andrea Colli, ciò che ha fatto si che non venisse pagato dazio per la nostra assenza, adesso che siamo rientrati ma non certo ancora al meglio, deve continuare ad essere un fattore importante”.

Ufficio Stampa Igea Sant’Antimo

lunedì 9 febbraio 2009

Pagelle Igea-Bartoli

Igea Sant’Antimo:
Colli 6.5: 2 soli punti, ma tanta sostanza in difesa sui lunghi avversari, specialmente con Poletti. Prende 7 rimbalzi, ma deve aggiustare la mira, non può essere solo uno specialista difensivo.
Di Capua 9: I momenti in cui calca il parquet sono anche quelli in cui l’Igea si esprime meglio. Da undicesimo giocatore a parte indispensabile del roster, tutto in pochi mesi, una bella favola per questo ragazzo che lo scorso anno pagò l’impatto con un campionato mai affrontato. Leone.
Corral 8: Limitato dai falli, ma anche stavolta il lungo italo argentino fa sfoggio di tutto il suo talento e di tutti i suoi movimenti, compreso un gancio cielo stile Jabbar. Da brividi.
Dalfini 8: Inizialmente soffre la freschezza dei ragazzi di Fossombrone con Perini che lo buca un paio di volte in backdoor. Poi piano piano inizia a prendere confidenza col campo, macinando il solito contributo di sostanza a cui ci ha abituato, propiziando assieme a Cardillo il break decisivo tra fine terzo quarto e inizio del quarto periodo.
Petrazzuoli 7: Pochi minuti ma di sostanza, soprattutto nel primo periodo quando entra per un febbricitante Mei, piazzando una tripla che contribuisce a riportare sotto i suoi. In crescita.
Cardillo 9.5: Spaziale. Davvero, mi sto abituando all’idea che molto probabilmente anche lui salterà una o due categorie il prossimo anno. Giocatore che regala perle di immensa bellezza ogni volta che gioca. Due settimane fa una tripla in contropiede, ieri una tripla col fallo per il pareggio. In più prende rimbalzi e recupera palloni. Cosa volere di più dalla vita?
Vico 6.5: Un po’ in ombra, anche se regala il consueto apporto di assist e regia alla causa santantimese. L’essere un giocatore intelligente gli fa capire quando è la serata di mettere in ritmo i compagni e quando, invece, bisogna far tutto da soli. Saggio.
Fevola 7: Con cattiveria e convinzione Fevola sta riguadagnando spazio nelle rotazioni, facendo si che i critici della prima parte di stagione si rimangino i giudizi frettolosi spesi su di lui.
Mei 6,5: Lotta contro la febbre e si vede, visto che difficilmente riesce a sfruttare i blocchi per innescare il suo tiro micidiale. Fortunatamente provvedono gli altri, ma lui cerca di essere d’aiuto e ciò gli fa onore. Nick, stai sereno, SEMPRE!

Bartoli Fossombrone
Gattoni 4.5: Annega sotto i colpi dei piccoli napoletani, soprattutto quando i padroni di casa incalzano il ritmo.
Mancinelli 6: Qualche minuto in cui prova a dare qualcosa.
Sanna 5: Tanti falli, molti errori, e nessun tiro. Davvero troppo poco.
Doati 5: Fuori dal match per quasi tutta la partita. Prova a innescare il tiro da 3, ma riesce ad andare a segno una sola volta. Per il resto prova a mettere dentro dei canestri sempre dall’arco del momento più propizio al Sant’Antimo, ma le sue padellate contribuiscono a far perdere ritmo alla sua squadra.
Rivali 6: Buona regia per 3 quarti, in cui la sua squadra gioca bene e a viso aperto, poi complice la fisicità dei pariruolo della formazione di casa perde lucidità e con essa la maniglia della partita.
Bartolucci 6.5: Uno dei più positivi nella trasferta campana, bravo al tiro, tosto al rimbalzo, si fa valere anche lui per 30 minuti. Ma le partite durano 40…
Perini 6.5: Un buon inizio anche per lui, quando con due tagli backdoor punisce Dalfini schiacciando anche una volta. Anche lui macchia in negativo la propria partita appena passato il 30’.
Poletti 5: Limitato dai lunghi avversari, non riesce mai ad imprimere il proprio ritmo alla partita. Evanescente.
Danzi 5.5: 5 punti nel momento migliore di Fossombrone quando i marchigiani volano a +8 (22-30), e poco altro.
Crow 6.5: Davvero un bel prospetto questo ragazzo pescato dal Basket Rimini, che ha un fisico e una mano che possono dire molto in questa categoria. Negli ultimi 10 sciagurati minuti non lo servono mai, mandandolo fuori giri.

Nicola Puca

Il post partita di Coach Ponticiello.

L’Igea Sant’Antimo vince il confronto con la Bartoli Dondup, sale al 5° posto in classifica generale e scava un solco importante nei confronti di una diretta concorrente nella corsa ai playoff. L’ampio 83 a 59 con cui Cardillo e soci hanno concluso un confronto che invece era scorso fino alla fine del 3° quarto sui binari del grande equilibrio, 57 a 55 per i biancorossi al 30’, consente alla compagine partenopea di guardare con grande ottimismo al prosieguo di stagione.
“Abbiamo giocato la partita che mi aspettavo che facessimo – dichiara a fine partita coach Francesco Ponticiello – una conduzione di gara che poteva essere condizionata all’inizio dall’illusoria sensazione di essere fuori dall’emergenza e dalle grandi motivazioni dell’avversario. Significativo che abbiamo subito nei primi 10’ di gara ben 21 punti, ed invece in tutto il 2° tempo un punto in meno, 20 complessivi; punti che si riducono addirittura a solo 4 nell’ultimo quarto. È evidente che ad inizio partita, anche per l’eccellente lavoro dell’attacco di Fossombrone, abbiamo faticato a far pesare il consueto impatto della nostra difesa. Ma non era un problema di concentrazione o di voglia, bensì il riflesso dei tanti piccoli acciacchi che ci portiamo dietro, del recupero non ancora completo di alcuni. In ogni caso, aver fatto progressivamente incidere le nostre armi, la difesa, il controllo dei ritmi/partita, la supremazia a rimbalzo, va considerato un riscontro estremamente positivo, l’ennesimo segnale di maturità di un gruppo, invece anagraficamente molto giovane. Significa che abbiamo acquisito la piena consapevolezza di cosa fare quando la pressione sale”.
Per il tecnico campano sono effettivamente tanti gli aspetti di cui rallegrarsi: da un Cardillo da 27 punti ed addirittura 39 di valutazione, solo 4 punti in meno della valutazione generale di tutta Fossombrone, all’impressione che il suo sia oramai un gruppo in cui tutti sappiano perfettamente cosa fare per rendersi utili alla causa. Significativo che i nove giocatori dell’Igea effettivamente andati in campo, già a fine 3° quarto fossero tutti andati a segno, che ogni giocatore schierato difenda con grande applicazione e passi la palla con grande disponibilità; decisamente incoraggianti le positivissime prestazioni dei vari Dalfini e Di Capua, reduci da recenti infortuni:
“Quando a 50” dalla sirena di un confronto, che stai vincendo in modo netto, vedi il tuo giocatore di maggiore esperienza, Domus Dalfini, tuffarsi su una palla che rotola, se sai che un altro, Nicola Mei, è in campo malgrado l’attacco febbrile che lo ha colpito la mattina della gara, non puoi che essere contento. Credo che la nostra classifica parli da sola, ben superiore com’è ai pronostici di qualcuno, ma la maggiore soddisfazione per il sottoscritto deriva proprio dalla disponibilità che episodi come questi testimoniano. Guardando invece all’aspetto più strettamente tecnico sono mesi che giochiamo un basket organizzato e redditizio, che mettiamo in mostra gli evidenti progressi dei tanti giovani che schieriamo. Spero che tutti questi aspetti aiutino, indifferentemente addetti ai lavori e semplici appassionati, ad intendere e rendere merito al
valore di questo progetto tecnico”.

Ufficio Stampa Igea Sant’Antimo

Igea Sant’Antimo 83-59 Bartoli Dondup Fossombrone

Igea Sant’Antimo: Colli 2, Di Capua 11, Corral 10, Dalfini 8, Petrazzuoli 5, Cardillo 27, Gatti ne, Vico 8, Fevola 8, Mei 4. Coach: Ponticiello.
Bartoli Dondup Fossombrone: Gattoni 4, Mancinelli 2, Sanna, Doati 3, Rivali 6, Bartolucci 13, Perini 12, Poletti 6, Danzi 5, Crow 8. Coach: Paolini.
Parziali:
(18-21; 21-18; 18-16; 26-4)
Tiri Liberi:
Sant’Antimo 18/21
Fossombrone 14/19

L’Igea Sant’Antimo fa suo uno di quei nove spareggi che rimangono di qui alla fine e di cui parlava il proprio allenatore Ciccio Ponticiello, e lo fa in modo perentorio contro una diretta concorrente ai playoff come la Bartoli Fossombrone, non solo ribaltando la differenza canestri dell’andata, ma anche dimostrando di avere una marcia in più nei momenti che contano. Il Sant’Antimo, infatti, negli ultimi dieci minuti di gioco ha concesso solo 4 punti alla compagine marchigiana a fronte dei 26 punti segnati, scavando così il break decisivo di una partita che per 30 minuti circa è stata segnata da un grande equilibrio tra le due squadre. L’Igea Sant’Antimo parte male in difesa concedendo parecchie entrate in backdoor soprattutto a Perini e Bartolucci, consentendo a Fossombrone di tenere il naso avanti per gran parte del primo quarto (8-15). Coach Ponticiello, a questo punto, decide di dare il via alle rotazioni inserendo in campo i due giovani play-guardia dell’organico, Di Capua e Petrazzuoli, che assieme a Cardillo riportano a contatto i locali (18-21). Nel secondo periodo Fossombrone continua a dettare i ritmi del gioco e con i primi punti di Danzi ed alcuni liberi di capitan Perini continua a tenere a distanza i giocatori di coach Ponticiello (21-28). Ma un’improvvisa fiammata del Sant’Antimo, trascinato per tutto il match da un immenso Cardillo, riporta il match sui binari dell’equilibrio, tanto che Colli con i suoi unici due punti, riporta il match in parità (32-32) ad un minuto dalla fine. Sant’Antimo riesce anche a portarsi a +3 dopo 4 punti di un buon Dalfini ed una tripla del solito Cardillo prima di essere ripresa allo scadere del tempo da una tripla di Bartolucci (39-39). Pronti via e Sant’antimo prova ad innescare le marce alte e con Cardillo e Fevola trova due giochi da tre punti con canestro e fallo, a cui risponde Crow nel medesimo modo (45-42). Ma la partita continua sullo stesso canovaccio, e le squadre combattono punto su punto, anche se gli ospiti provano a scappare con un canestro di Bartolucci per il +4 dei marchigiani (51-55), prima che inizi il Marco Cardillo show ed il break decisivo dell’Igea. Si comincia con una tripla col fallo proprio di Cardillo per la parità (55-55), poi Dalfini a fine tempo riesce ad insaccare il canestro del vantaggio (57-55). Poi nel quarto periodo Sant’Antimo si butta all’assalto della diligenza guidata dalla coppia Cardillo-Di Capua, con la gentile partecipazione del resto del roster. Fossombrone non segna quasi più, e intanto l’Igea dilaga macinando punti su punti, possesso per possesso, fino ad arrivare al +24 finale che consentirà all’Igea di preparare al meglio la trasferta in quel di Palestrina. In quest’ennesimo spareggio play-off, forse, si rivedrà anche Simone Gatti, tra i dieci in questa partita, che è assente dall’ultima partita del girone d’andata in quel di Siena, quando riportò una frattura ad una costola.

Nicola Puca

domenica 8 febbraio 2009

Coach Ponticiello analizza la partita con Fossombrone.

Turno casalingo per l’Igea Sant’Antimo. Dopo la trasferta di Latina, sfortunata nell’esito finale maturato solo nei frangenti finali, ed anche grazie al notevole handicap della contemporanea rinuncia a Gatti e Di Capua, i biancorossi si tuffano domenica sera nelle insidie del confronto con la Bartoli Dondup Fossombrone di coach Riccardo Paolini.
“Con il recupero di Dalfini e quello prossimo di Gatti siamo entrati nella seconda fase dell’emergenza, quella più delicata sotto un profilo strettamente mentale – dichiara all’immediata vigilia del confronto con la Bartoli Dondup Fossombrone coach Francesco Ponticiello – Adesso vanno riacquisiti gli equilibri destabilizzati da due mesi travagliatissimi, ci attende un periodo in cui va combattuta l’inconsapevole tendenza a tirare il fiato. Sintetizzando, bisogna passare dalla straordinarietà dei mesi di dicembre e gennaio, al saper affrontare la normalità con straordinaria intensità. Ma siamo una squadra che ha dato dimostrazione di essere supportata, oltre che da valori tecnici, da una fortissima motivazione, e ciò mi fa essere ottimista. L’importante è che i ragazzi siano perfettamente consapevoli di come non si debba abbassare la guardia, anzi acquisire ulteriore durezza mentale, più disciplina tattica, amplificare l’umiltà d’approccio”.
Quello con Gattoni e soci sarà un confronto con evidenti risvolti nella lotta per i playoff. Una corsa che interessa sia Sant’Antimo, al momento settima a quota 16 punti, che Fossombrone, attardata di soli due punti rispetto all’Igea, e vincitrice all’andata per 78 a 73. L’analisi di Ponticiello si sofferma proprio sull’importanza del confronto e sulle caratteristiche dell’avversario:
“Sono in palio punti veramente pesanti, con una iperbole si potrebbe dire che quelli da dividersi non siano solo 2, bensì 4: i 2 punti che vengono acquisiti dal vincitore, più i 2 sottratti all’avversario, considerando pure la differenza canestri, i punti in ballo arrivano addirittura a 6. Fossombrone è una buona squadra, costruita sull’equilibrio tra la gioventù dei vari Poletti, Rivali, Bartolucci, Crow, etc, e l’esperienza del trio Gattoni, Perini, Doati. I marchigiani sanno alternare la pericolosità perimetrale con quella interna, modulare i ritmi, incidere sia con un attacco prolifico, che con la difesa, che spesso propone stimoli tattici che dovremo essere bravi ad interpretare e punire”.

Uffico Stampa Igea Sant’Antimo

venerdì 6 febbraio 2009

Una chiacchierata con coach Ciccio Ponticiello.

Dopo la confitta di Latina c'è subito una partita importante per la tua squadra con la Bartoli Fossombrone che può essere determinante per la lotta play-off, soprattutto per il fatto che la vittoria all'andata vi sfuggì solo negli ultimi minuti. Che match ti aspetti?

Una partita dura, difficile, Fossombrone arriverà da noi con una doppia motivazione: da un lato quella derivante dalla sconfitta casalinga con Osimo, maturata in un derby deciso solo all'overtime, di 1 solo punto e per giunta per colpa di un canestro da 3pt a fil di sirena. Dall'altro, quella che proveniente dal successo di 15 giorni fa nell'ultimo match "on the road" dei marchigiani, in quel di Potenza.
Ma ovviamente le nostre motivazioni non sono di certo inferiori: vincendo potremmo acquisire 4, pesantissimi punti di vantaggio nei confronti di una diretta concorrente per i playoff, utili per provare a scalare ulteriori posizioni in classifica.

Gatti tornerà tra i dieci, o volete procede con calma al suo recupero? E Di Capua?
A proposito di Vincenzo, quest'anno è sembrato più maturo e non ha fatto rimpiangere Vico, quando questi ha tirato il fiato.


Il problema che aveva fermato Di Capua a Latina è fortunatamente risolto e sarà della partita. Rispetto invece a Gatti, è prematuro pensare ad un suo utilizzo, potrebbe andare in panchina, ma solo come fase di passaggio verso il suo pieno recupero.
Tornando a Di Capua, sono molto contento dei suoi progressi, credo però che sia erroneo contrapporre la scorsa stagione con quella in corso. E' proprio grazie al lavoro che Vincenzo si è sobbarcato a partire dall'estate del 2007, con grande partecipazione ed impegno, grazie all'investimento nel lavoro quotidiano che ha fatto dalla scorsa stagione, che il suo rendimento è cresciuto. Aveva bisogno di capire il campionato e scaricare l'indubbio talento di cui è dotato, i risultati si cominciano a vedere e sono sicuro che continueranno a venir fuori.

Le assenze potevano rivelarsi disastrose per Sant'Antimo, ma ancora una volta la tua squadra ha stupito tutti, dimostrando di saper soffrire e dare quel qualcosa in più quando serve. Guardando le prestazioni di Corral e Cardillo, giusto per citarne due, sembra proprio essere vero che tu e Liguori siete dei maghi del mercato. Con che criteri allestite il roster?

Non scherziamo, il lavoro che svolgiamo dal 2004 si basa proprio sul rifiuto di logiche miracolistiche e dell'improvvisazione. Non è basato sulle "magie", si tratta invece di conoscere i giocatori, di far fruttare le tante partite giovanili, che sia al sottoscritto che a Liguori è capitato di vedere in questi anni.
Ad esempio Cardillo l'ho visto giocare la prima volta in una partita Juniores al Palamaggiò nell'oramai lontano 2001. Tra i tanti in campo, ragazzi di cui "si è sentito parlare", da un lato Poeta, dall'altro Cantone, Simeoli, ma fu proprio Cardillo, con una di quelle sue trance agonistiche che stiamo imparando ad apprezzare a Sant'Antimo, a decidere il match con 4 bombe consecutive.
Corral invece l'avevo notato nell'inverno del 2006 in una gara under 21, formava con Cerella e Chiarastella un trio di ragazzi argentini che sosteneva il doppio impegno C2/Under 21 con il Delta Salerno.
Diciamo che c'è chi preferisce far salotto nel parterre delle partite di Lega A, a noi piace invece girare per partite giovanili, per quel che mi riguarda, rovinarmi gli occhi studiando tanti, tanti video di partite di campionato, e senza snobbare quelle di B2 e C1, il tutto alla ricerca di talento.
In un contesto come quello di Sant'Antimo, spesso snobbato dai cosiddetti "top player" di categoria, questo lavoro di visione e studio si è rivelato determinante per mettere su squadre con un talento superiore a quanto ci saremmo potuti permettere puntando sui cosiddetti "giocatori di categoria", quelli da 5 e 1/2. Invece siamo riusciti a far giocare a Sant'Antimo giocatori che in serie A Dilettanti sono solo di passaggio, e che quelli che non li conoscono, beninteso da giugno ad ottobre, chiamano "scommesse". In seguito divengono "sorprese", peccato però che non si riesca a trattenerli e costruire qualcosa di più: se pensiamo ai tanti che sono transitati per Sant'Antimo in questi anni, viene da pensare che un organico formato dai migliori prospetti che sono stati da noi, più 3 stranieri di impatto, forse sarebbe in grado non solo di disputare la Legadue, bensì di vincerla...

Anche quest'anno il torneo si è rilevato equilibrato ed interessante. Ci fai un punto della situazione?

Al solito, sono state smentite le Cassandre estive, quelle che avevano tuonato fin dallo scorso giugno di un sicuro crollo del livello tecnico e di valori irrimediabilmente scissi tra squadre di vertice ed il resto del lotto delle partecipanti.
Invece c'è il solito equilibrio, sia nel girone A che in quello B nella zona mediana della classifica, nelle posizioni che vanno dalla quinta alla decima posizione, e persino in piena zona playout ci sono compagini dagli organici densi di talento e qualità, ed insieme a loro "delle sorprese", un termine che detesto, e che significa semplicemente squadre giovani, costruite sulle motivazioni e sul talento di elementi che si portano in dote, invece che "il nome", qualità tecniche da rifinire.
Il tutto significa che la serie A Dilettanti, così come fino all'anno scorso la B1, è un campionato veramente interessante, in l'equilibrio ed il lavoro in palestra pesano più che in altri tornei.

A questo punto, la lotta per i play off si fa più acerrima che mai. Riuscirete a farcela?

Che la lotta sia durissima non c'è il minimo dubbio: d'ora in avanti, ogni partita sarà equiparabile ad uno spareggio, 9 partite spareggio. Per quanto riguarda invece i pronostici, non non credo di essere la persona più adatta per farli. Per quanto ci riguarda, vogliamo assolutamente centrare i playoff, possibilmente nella posizione di ranking migliore possibile. Ma credo che sia un intento comune a tutte le compagini.


Nicola Puca