domenica 28 giugno 2009

Sant'Antimo ingaggia coach Alfredo Foglia.

L’Igea Sant’Antimo comunica di aver ingaggiato come head coach, per la stagione 2009/2010, Alfredo Foglia. Nato a Napoli nel 1960 coach Foglia, già responsabile del settore giovanile della Pallacanestro Sant’Antimo dal 2004 al 2009, dal 1984 al 1993 ha guidato il settore giovanile di Partenope Napoli, raggiungendo 4 finali nazionali giovanili,
dal 1993 al 1994 è stato responsabile del settore giovanile del Napoli Basket, dal 1994 al 1996, oltre a guidare il settore giovanile della Pallacanestro Sant’Antimo, è stato assistent coach per la prima squadra in B2, dal 1996 al 1998 è tornato al settore giovanile della Partenope Basket dove ha svolto anche l’incarico di assistente in prima squadra, prima in B1 e poi in A2, subentrando a metà stagione nel ruolo di head coach. Dal 1998 al 2001 Foglia ha allenato il basket Nola in C1, raggiungendo le semifinali play-off. Dal 2001 al 2004 Foglia ha ripreso l’incarico di responsabile del settore giovanile al Napoli basket, disputando in questo periodo le finali nazionali con due gruppi giovanili, e per 6 partite svolgendo anche il ruolo di assistent coach per la prima squadra in Lega2.

Ufficio Stampa Igea Sant’Antimo

venerdì 19 giugno 2009

Quattro chiacchiere con coach Ciccio Ponticiello.

1) Coach oggi dopo 5 anni non sei più l’allenatore di Sant’Antimo. Come mai hai partorito questa scelta? E’ una questione di stimoli, oppure non eri d’accordo col piano tecnico della società?
Nessun contrasto, divergenza progettuale, e men che meno, polemiche. Semplicemente, a fine stagione ho realizzato come, dopo 5 straordinarie stagioni, in cui io e la società avevamo vinto tutte le scommesse che ci evavamo posti, avevo bisogno di rompere la ripetitività, che inevitabilmente si era instaurata. Ha inciso la sensazione di non riuscire a trasferire quasi nulla da una stagione all'altra, la consapevolezza che il lavoro che io ed i miei collaboratori avevamo sviluppato, inevitabilmente svaniva. Insomma che non si riuscisse a trattenere i giocatori valorizzati. Se consideri che due stagioni fa Sant'Antimo era arrivata a pari punti con Siena e 2 punti davanti a Latina, le due squadre che domenica si sono contese la promozione in Legadue, se osservi come Siena si portava in dote dalla squadra di 2 anni fa Tomasiello e De Min, che Latina conservava di quella stagione sportiva l'apporto di Bisconti, Ochoa e Svoboda, ed invece Sant'Antimo era riuscita a trattenere il solo Dalfini, senza che nessuna banalizzazion polemica, puoi intendere il senso della mia scelta.

2) C’è qualcuno che vuoi ringraziare particolarmente dopo la fine di quest’avventura?
Tutti, tutti indistintamente, sono stati 5 anni splendidi, in cui ho sempre sentito il sostegno della società, l'apprezzamento del pubblico e della stampa, in cui i giocatori che sono transitati si sono lasciti coinvolgere nell'enorme mole di lavoro che gli era proposta ed i risultati, quelli di ognuno di loro individualmente e della squadra, ne sono stati il frutto. Grazie a tutti, davvero.

3) Il futuro di Sant’Antimo è ancora avvolto nell’incertezza. Molti pensano che il tuo addio sia il preludio ad un ridimensionamento o ad un eventuale cessione del titolo, anche perché ritengono che, nel caso in cui l’arch. Cesaro avesse voluto fare il salto in Lega 2 spostandosi a Napoli, tu saresti stato ben felice di poter confrontarti con un nuovo campionato. Quanto c’è di vero in queste ipotesi e, soprattutto, ritieni che Sant’Antimo continuerà la sua avventura in A dilettanti?
Tutti sanno che, per le motivazioni di cui sopra, relative ad una necessità di rilancio e rafforzamento del progetto e non certo ad un logoramento di rapporti, ancora molto solidi, il sottoscritto sarebbe stato ben felice di partecipare ad un ampliamento del raggio d'azione del lavoro fatto in questi anni. A maggior ragione se ci fosse stata la possibilità di affacciarsi con l'Igea ad un palcoscenico come quello della Legadue e di riportare Napoli e l'hinterland nel settore professionistico. Ma che tutto ciò non si sia determinato non significa automaticamente che questa esperienza cestistica scompaia, vedremo cosa la società porterà avanti e solo in quel momento sarà possibile valutare.


4) Sono parecchi anni ormai che vieni considerato uno dei migliori coach di tutta la cadetteria, d’altronde i risultati sportivi di Sant’Antimo e quelli ottenuti in altre piazze parlano per te. Abbiamo sentito di voci che ti danno su diverse panchine, ora a Osimo, ora a Potenza, forse a Ruvo, che sembra voler allestire uno squadrone. Hai già firmato per qualcuno?
Personalmente non può che farmi piacere l'apprezzamento che mi circonda, il mio è un modo di intendere la pallacanestro che privilegia il progetto sull'immediatezza, i fatti alle "paillettes". La coincidenza dei due piani, quello della progettualità, del non lasciar mai nulla al caso, e quello del massimo impegno quotidiano in palestra, ha fatto si che arrivassero i risultati, e quindi che non manchi certo la stima nei miei riguardi. Rispetto però a nomi e firme, è risaputo che fino all'inizio di questa settimana il mercato fosse praticamente fermo, e che le voci restassero tali. Deciderò solo in questi giorni il mio futuro, non c'è ancora nessuna firma.

5) Tornando alla stagione del Sant’Antimo, quest’anno solo la sfortuna e una grande prestazione di Tomasiello all’ultima giornata, vi ha tenuti lontano dai playoff, costringendovi a disputare un’agguerrita serie di playout con la retrocessa Bartoli Fossombrone. Ci fai un bilancio della vostra stagione?
Abbiamo iniziato incassando la rinuncia a Sorrentino e Valentini, due con enorme impatto fisico e tecnico per la categoria, playmaker e guardia di quintetto, quasi 30 punti in due a serata, più quella a Corvo e Cavalieri, con Dalfini gli uomini più esperti. Tutti ci davano per fortemente indeboliti, ed invece siamo arrivati a soli 2 punti da una clamorosa quinta piazza, il tutto malgrado la sfiga boia che ci ha privato per 2 mesi congiuntamente di Dalfini e Gatti e che ci ha visto nelle ultime 5 partite perdere solo 2 volte, ed entrambe alla fine di due overtime a cui eravamo stati immeritatamente costretti. Come può essere descritta una stagione del genere se non clamorosa e straordinaria? Oltretutto credo che abbiamo mostrato una pallacanestro molto organizzata, in cui l'aspetto difensivo e la distribuzione delle responsabilità erano fortemente e positivamente enfatizzati

6) La stagione si è conclusa con le promozioni di Vigevano e di Latina. Sotto quali aspetti queste compagini si sono dimostrate più pronte al salto di categoria?
Gli americani, che in fatto di playoff ne sanno ben più di noi, tendono a premiare tutte le compagini che arrivano in finale, ad analizzare a parte, autonomamente dal resto della stagione, l'esito di queste. Da questo punto di vista credo che sia giusto citare insieme a Vigevano e Latina, anche Siena e Casalpusterlengo. Analizzando tutte e quattro le finaliste non si può non restare impressionate da un aspetto, ovverosia come non fossero frutto dell'effervescenza della loro campagna acquisti estiva, bensì dalla metodicità e concretezza nella costruzione, anno dopo anno, di una struttura di squadra estremamente affidabile. Alla fine il campo ha decretato che Vigevano e Latina meritassero la promozione, probabilmente perchè più solide sotto un profilo fisico e mentale, ma in tutte e quattro è stata premiata la programmazione pluriennale, la capacità di costruire passo dopo passo la propria competitività. E questo, a conclusione della mia esperienza a Sant'Antimo, non può non lasciare un briciolo di rammarico pensando a dove poteva essere un Igea che avesse trattenuto i vari Cantone, Tomasiello, Berti, Sorrentino, Valentini, Ndoja, Malamov, Ferrienti, etc, etc, etc.

7) Sono state promosse in Lega 2 una squadra per girone, smentendo ancora una volta chi parlava di girone nord più attrezzato di quello sud…
Qualche anno fa è capitato di peggio: tutti giuravano della superiorità del girone A, ed invece vennero promosse Pistoia e Veroli... la verità è che queste valutazioni pre-season hanno veramente poco significato, o meglio, sono solo "un gioco previsionale" e solo in questa forma debbono essere intesi

8) Da luogo comune a luogo comune. L’incremento degli under ha portato qualcuno a parlare di campionato livellato verso il basso. Eppure una squadra giovane come Siena è arrivata a giocarsi la finale dei playoff con Latina, mentre altre compagine molto giovani ,come Sant’Antimo, non hanno affatto sfigurato. Cosa c’è di vero o sbagliato in quest’affermazione?
Questa è una questione diversa, riguarda la poca disponibilità a guardare "veramente" in faccia alla realtà: era già da anni che squadre di questo tipo facevano bene o benissimo, perchè non tenerne conto...? possibile che nessuno si sia reso conto dei tanti giovani che avevano spaventosamente inciso su questo campionato? Cerella, Sorrentino e Valentini, l'anno scorso, Cantone e Cinciarini in quello precedente, andando a ritroso, Poeta, Vitali, Pinton, Dordei, Spinelli, Cattani, Cotani... La B1 è questo, fisicità, fame, quindi "il talento acerbo" spicca, fa salire e non certo calare il livello tecnico.

9) Il prossimo anno vedrà una squadra retrocessa per girone, in modo tale da tornare al formato a 16 squadre a partire dal 2010/2011. La quasi garanzia di rimanere in A dilettanti e la crisi economica possono, a tuo avviso, spingere qualche squadra a ridimensionare il proprio budget, facendo scendere drasticamente il livello del campionato?
Questo è un discorso molto più fondato, ma va affrontato con dei distinguo e senza fatalismo: sicuramente potrebbe venir fuori una stagione contraddittoria, ma solo se la limitata circolazione di moneta dovesse portare a squadre costruite con 5, 6 giocatori ed il resto a far da "scenografia", a squadre "poco allenate", che si giocano tutte le loro fiches su un quintetto imprescendibile, e quindi costrette a giocare una pallacanestro lenta e prevedibile, allora il livello tecnico effettivamente franerebbe. Ma non è detto e non è auspicabile che si vada in quella direzione, chi dovesse invece investire proprio "sull'allenamento", sul lavoro quotidiano, sulla capacità di mettere su in estate delle squadre che siano innanzitutto "allenabili", affidate a tecnici che sappiano esaltare il lavoro e non si affidino passivamente "al singolo", probabilmente contribuirà a tenere altissimo il livello tecnico.

10) Ci riprovo, non vuoi proprio dirci dove allenerai l’anno prossimo?
Sei de coccio... dove avranno bisogno di uno che sappia sempre mettersi in discussione, dove ci sarà un appartamento con spazio a sufficienza per studiare, montare e smontare video/partita...


Nicola Puca