L’Igea Sant’Antimo conclude a testa alta i suoi playoff, i biancorossi perdono di misura, 72 – 69 gara 2, ma dimostrano, costante della straordinaria stagione del complesso allenato da coach Ponticiello, di saper fronteggiare, ed ad armi pari, compagini costruite per l’assalto alla LegA2. Sorrentino & Co hanno tenuto testa per tutta la partita e l’intera serie ad una Trapani, che per scrollarsi definitivamente di dosso la pressione asfissiante della difesa napoletana e l’organizzazione tattica dell’attacco dell’Igea, ha dovuto far ricorso alla grande personalità, all’esperienza dei suoi uomini migliori. Tirando le somme della serie, è stata infatti la presenza tra le fila della Banca Nuova Trapani di giocatori di grande caratura mentale e tecnica, il killer instinct dei vari Caprari, Grappasonni, Camata, a fare la differenza. In termini di organizzazione di gioco, di utilizzo ottimale delle risorse, l’Igea ha dimostrato, nelle due partite della serie con i siciliani così come per l’intero arco della stagione, di saper far pesare dei fattori diversi dalla forza garantita dal puro allestimento dell’organico e dipendenti invece dal lavoro quotidiano. Il quintetto napoletano ha infatti interpretato come meglio non poteva il maggiore dinamismo dei suoi uomini, la migliore circolazione di palla, la capacità di trasformare in vantaggio tecnico-tattico quelli che a rigor di logica dovevano invece rappresentare degli evidenti limiti, in particolare il gap in termini di stazza fisica con i lunghi siciliani.
Il giorno dopo gara 2 coach Ponticiello lancia l’occhio oltre la serie con
“E’ terminata una annata straordinaria, in cui ogni singolo risultato è sempre stato frutto dell’enorme mole di lavoro a cui i ragazzi si sono lasciati sottoporre – dichiara il tecnico napoletano – a
Coach Ponticiello non si esime dal rispondere ad una nostra domanda su quale fosse il suo parere su qualche commento, a nostro parere ingeneroso, sull’andamento della serie con Trapani e su qualche singolo giocatore di Sant’Antimo. Ponticiello risponde, ma lo fa a modo suo:
“Qualcuno, ben prima di me, ha scritto come una resa possa addirittura divenire “invincibile”, come possa essere una resa… che non è per niente una resa, piuttosto “il segno di una invincibile resa”. A parte Andrea Pazienza e le citazioni, se c’è qualcuno che proprio non riesce, non ha le capacità, la cultura per rendere pienamente merito alla nostra partita a Trapani, intendere il valore del nostro comportamento in tutta la serie, è solo e soltanto un problema suo. Non divengo meno fiero dei miei giocatori solo perché c’è qualcuno che ha delle difficoltà a capire ciò che è invece estremamente chiaro ed evidente a tutti. Non ci siamo scomposti per l’appellativo di squadra modesta, che qualcuno, goffamente, ci aveva scaraventato addosso ad inizio stagione, non avrebbe nessun senso farci condizionare adesso da commenti tanto infelici, trattasi di valutazioni miopi, di giudizi espressi per motivi che si possono facilmente intuire. Per quel che mi riguarda, sono sempre stato e resto dell’idea, che più di tutto contino i fatti: siamo stati eliminati da una grande squadra, accumulando in tutta la serie solo 8 punti di scarto, il resto va consegnato allo stupidario di stagione. Onore a Trapani, un sentito e sincero in bocca al lupo alla Banca Nuova, al presidente Magaddino, al mio amico Gianluca Tucci ed a tutti i tifosi trapanesi”.
Ufficio Stampa Igea Sant’Antimo